Millennials, Baby Boomers, Generazione Z… Abbiamo sentito tanto usare questi termini negli anni recenti e, a volte, li abbiamo usati anche in maniera scorretta. Facciamo un po’ di chiarezza!
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Secondo lo studio condotto dal Pew Research Center di Washington, uno dei più completi in materia, con il termine millennials ci si riferisce ai nati tra 1981 e il 1996. Vengono anche detti appartenenti alla “Generazione Y”, arrivando dopo la “Generazione X” ossia quella anni Sessanta e inizi Ottanta. Anche se i confini tra generazioni non sono così rigidi, la definizione di millennials è comunemente utilizzata dalle aziende, negli studi scientifici e negli articoli.
L’unico vero riconoscimento lo ha avuto la generazione dei “Baby Boomers”, il termine con cui l’Ufficio del censimento degli Stati Uniti d’America ha definito i nati tra il 1946 e il 1964, cioè nel periodo di “boom” economico successivo alla Seconda guerra mondiale.
Quindi, gli appartenenti alle diverse generazioni, si definiscono anche in base alle abitudini e agli stili di vita. Ad esempio, secondo gli studi, i millennials si distinguono dai loro predecessori in quanto prima generazione globale, con abitudini e modi di pensare condivisi indipendentemente dalla parte del mondo in cui vivono. Inoltre si caratterizzano per la loro familiarità coi mezzi di comunicazione moderni e le tecnologie digitali.
Ma chi viene dopo i millennials? Beh, se loro sono la “Generazione Y”, quella successiva sarà la “Generazione Z”. Essa comprende i nati dagli ultimi anni Novanta agli anni Duemila, cresciuti in una società ancor più globalizzata e dove Internet è sempre esistito e alla portata di tutti…