Prosa e poesia di (non) autore

  • Settembre – Riccardo Vescovi
  • [] – Ilaria Patano
  • [] – Elisa Parcesepe
  • (Se)ttembre – Deborah Patano
  • [] – Virginia Carollo
  • [] – Angelica Zanata
  • Consiglio musicale di (non) autore

Settembre
Lo senti anche tu il profumo delle cose che stanno per finire?
La brezza estiva diventa pian piano un vento di cambiamento, una rivoluzione per tutto quello che si trasforma da luce a ombra, da caldo a freddo, da estrospezione ad introspezione.
La bellezza che si nasconde dietro alla conflittualità nella paura di cambiare, ma allo stesso tempo, nel bisogno di farlo, è disarmante. Nonostante ciò, spesso nella nostra vita ci costruiamo muri di paure invalicabili con piccoli spifferi per intravvedere come potremmo essere se solo non opponessimo resistenza, se solo riuscissimo a considerare il cambiamento come non soltanto qualcosa di normale, ma addirittura essenziale.
Succede poi che la vita, imprevedibile com’è, ci scuota come fa un terremoto, scardinando ogni muro, ogni fortezza, ogni inutilità, riportandoci all’essenziale, alla vita che proseguendo ci sorprende sempre.

Settembre è un po’ come quel terremoto che segna il prima dal dopo, la caduta di tutto ciò che ci separa da ciò che potremmo essere a ciò che siamo realmente.

Riccardo Vescovi


Il nostro capodanno non ufficiale
gennaio in borghese
un lunedì troppo lungo
le file in palestra
da piccola andavo a comprare i quaderni
ma se all’ultimo anno di università
ancora dici “vado a scuola”
non è cambiato poi tanto
non sei cambiata poi tanto
che non si cambia poi tanto
e più di tanto
dopo un po’

Ilaria Patano


Se settembre fosse un rumore
sarebbe una goccia
tintinnante nella notte
precisa e snervante
che non placa,
un metronomo
di acufeni
che disturbano il sonno.

Se settembre fosse un ricordo
sarebbe io che ti lascio inerme
e fa freddo e non mi abbracci,
perchè non posso più fuggire
da chi siamo,
e mentre guido annebbiata
dalle lacrime
penso a quando con gli occhiali da sole
facevamo colazione,
non è solo una canzone.

Se settembre fosse un dono
sarebbe l’onestà
dei nuovi inizi,
di quando mi guardo allo specchio
e mi perdo dentro boschi sentieri
temporali
ma alla fine meglio bagnarsi
piuttosto che morire di una vita iniettata di botox.
Se settembre fosse futuro
sarebbe una cosa che non conosco,
ma forse ci saresti tu ed un’amaca.
Ad ogni modo svegliami
quando settembre finisce,
sto morendo di curiosità.

Elisa Parcesepe


(Se)ttembre

Estatefinita2022
anche la password a lavoro me lo ricorda
Scommetto che tutti si iscriveranno in palestra
Io invece stavo pensando di smettere di andarci,
ma si può iniziare settembre con un brutto proposito?
Che cosa ti fa sentire viva allora?
Ho lasciato il forno acceso
lo spengo così non ti rispondo.
Che cosa vuoi diventare?
Devo fare la lavatrice
non ho tempo di sognare.
Per cosa vale la pena vivere?
Metto a cuocere il ragù
che più sta lì più viene buono.
Fastidioso quasi quanto mia mamma
quando mi diceva di mettere a posto la camera
Lo so che hai ragione,
ma perché non provi tu a sistemare il subbuglio
che mi fa svegliare stanca al mattino?

Deborah Patano


“L’anno prossimo torni?”
chiede.
Ho letto che
settembre è il mese perfetto per stare male.
Il problema è il tempo che
non abbiamo avuto
e che con il suo arrivo ci ha ricordato.
Definisce
la linea che c’è tra il prima
e il dopo,
al prima non si torna.

Il rumore della valigia sull’asfalto
ultima chiamata per il volo
tornare a casa
alcune cose sono sempre uguali,
ma tu
sei un po’ diverso
e scopri che nell’ immobilità
dei contorni
la maglietta ti sta stretta.

Se ti penso
da qualche parte
ci si incontra?

La lista dei buoni rimorsi
piena di asterischi
censuratori di rimpianti.

Trovare il coraggio di azionare la lavatrice veder girare tutti i momenti felici,
inzuppati,
puliti,
deturpati di quella macchia
fatta quel giorno
in quel posto.
Ho bruciato il rullino
non avrò riflessi di ricordi stampati.

“L’anno prossimo torni”
ma questa volta non è una domanda.

Virginia Carollo


Settembre è il lunedì dell’anno. Un po’ come succede a gennaio, ma in modo diverso: perché se quest’ultimo è l’inizio di qualcosa di nuovo, settembre ci ricorda che abbiamo ancora del tempo per i nostri progetti, i nostri piani.
Quando non sentiamo più il caldo torpore del sole bruciarci la pelle, ma la prima aria fredda che settembre porta con sé che ci accarezza il viso ci rendiamo conto che l’estate è finita e con lei quei momenti di spensieratezza e spesso non ci sentiamo pronti per affrontare le novità, i cambiamenti che la vita ci prospetta e che magari avevamo rimandato proprio a settembre.
Però, per quanto un cambiamento possa spaventare, non è sempre qualcosa di negativo, anzi: magari in quella nuova scuola conosceremo gli amici che resteranno con noi tutta la vita o all’università capiremo che stiamo davvero iniziando a costruire il nostro futuro.
Settembre è sinonimo di cambiamenti e i cambiamenti fanno paura perché introducono qualcosa di diverso e ignoto nelle nostre vite. È bello però ricordare che spesso il diverso porta con sé anche delle belle sorprese. E, citando una delle mie serie TV preferite, “diverso non sempre vuol dire peggiore, vuol dire solo diverso”.

Angelica Zanata


Consiglio musicale di (non) autore




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